Descrizione prodotto
Pagine dense e assieme leggere, di una vita sincera e poliedrica, che ci restituiscono un personaggio unico nel suo genere, entrato per diritto nella “hall of fame” dello sport di casa nostra e non solo. Insomma una storia sportiva e umana da leggere tutta d’un fiato, sullo sfondo di anni complessi e tormentati, ma al contempo davvero unici. Già perché la vicenda sportiva di Giuseppe Gentile, sia come atleta tra record e primati ed un’affermazione precoce, che come dirigente, in una vita dedicata al Coni, si intreccia con i grandi eventi storici, politici e sociali della sua epoca: a partire dal ’68 e le Olimpiadi in Messico, quelle della contestazione, quelle della strage di “Piazza delle Tre culture”, quelle della protesta di Tommie Smith e John Carlos e delle “Pantere nere”. Poi le drammatiche Olimpiadi del 1972 in Germania, le sconfitte brucianti e le vittorie insperate di un atleta che comunque ha saputo far valere i valori e la lealtà sportiva al di sopra del proprio risultato, a dispetto di un mondo sempre più compromesso, anche in parte bruciato dalla spettacolarizzazione e dalla corruzione. Di qui la voglia di dover cercare anche altre strade. Condividendo momenti irripetibili, indimenticabili, anche con grandi personalità del mondo dello spettacolo. Il cinema in primis: le lunghe discussioni con Pier Paolo Pasolini, con cui ha recitato la parte di Giasone in uno dei film più importanti e sentiti del regista, Medea. E poi la tenera, intima, autentica amicizia con Maria Callas, il più grande soprano di tutti i tempi, che come lui “levitava” e che con lui, si confidava. Insomma, un libro che è anche una dichiarazione d’amore per lo sport tutto, grande quanto la distanza dal mondo di oggi, che lo rappresenta.