La medaglia (con)divisa

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È servita quasi una vita, a Giuseppe Gentile, protagonista di questa incredibile storia sportiva e umana, per decidere di ripercorrere a ritroso, nella complessa geografia degli eventi e degli incontri, la sua straordinaria vicenda personale. Per rimettere in ordine, alla ricerca delle motivazioni consapevoli o rimosse ma sempre sincere, prima una carriera forse troppo fulminante, poi le mille sfide per affermare i valori più puri dello sport.

autore: Giuseppe Gentile
titolo: La medaglia (con)divisa
sottotitolo: Il triplo, Pasolini e Maria Callas
ISBN: 978-88-97426-28-8
pagine: 190

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Descrizione prodotto

 Pagine dense e assieme leggere, di una vita sincera e poliedrica, che ci restituiscono un personaggio unico nel suo genere, entrato per diritto nella “hall of fame” dello sport di casa nostra e non solo. Insomma una storia sportiva e umana da leggere tutta d’un fiato, sullo sfondo di anni complessi e tormentati, ma al contempo davvero unici. Già perché la vicenda sportiva di Giuseppe Gentile, sia come atleta tra record e primati ed un’affermazione precoce, che come dirigente, in una vita dedicata al Coni, si intreccia con i grandi eventi storici, politici e sociali della sua epoca: a partire dal ’68 e le Olimpiadi in Messico, quelle della contestazione, quelle della strage di “Piazza delle Tre culture”, quelle della protesta di Tommie Smith e John Carlos e delle “Pantere nere”. Poi le drammatiche Olimpiadi del 1972 in Germania, le sconfitte brucianti e le vittorie insperate di un atleta che comunque ha saputo far valere i valori e la lealtà sportiva al di sopra del proprio risultato, a dispetto di un mondo sempre più compromesso, anche in parte bruciato dalla spettacolarizzazione e dalla corruzione. Di qui la voglia di dover cercare anche altre strade. Condividendo momenti irripetibili, indimenticabili, anche con grandi personalità del mondo dello spettacolo. Il cinema in primis: le lunghe discussioni con Pier Paolo Pasolini, con cui ha recitato la parte di Giasone in uno dei film più importanti e sentiti del regista, Medea. E poi la tenera, intima, autentica amicizia con Maria Callas, il più grande soprano di tutti i tempi, che come lui “levitava” e che con lui, si confidava. Insomma, un libro che è anche una dichiarazione d’amore per lo sport tutto, grande quanto la distanza dal mondo di oggi, che lo rappresenta.

Giuseppe Gentile (Roma 1943) in cinque anni ha spostato di oltre un metro in avanti i limiti del salto triplo in Italia. Nel 1968, alle Olimpiadi di Città del Messico, ha vinto e perso la gara in cui cinque atleti sono andati oltre il record del mondo: un «incompiuto» 17,22 gli è valso il bronzo, insieme consacrazione e limite della sua carriera sportiva.