Descrizione prodotto
Un anfratto buio della storia civile e politica italiana, su cui ancora deve esser fatta piena luce, tanto da richiedere una nuova edizione aggiornata di questa biografia, privata e professionale, di Paolo Borsellino, pubblicata con grande successo di critica e pubblico nel 2005. Un libro-inchiesta che al suo interno ha due anime che si compenetrano sino a descrivere un unico “drammatico” fil rouge. Dall’attualità più recente, con nuove e inedite rivelazioni sulla trattativa Stato-mafia di quegli anni, e gli inquietanti sviluppi dell’inchiesta attraverso il racconto della cronaca degli ultimi mesi: tra le indagini e i numerosi misteri mai chiariti, i depistaggi, le scomode verità e le ambigue rivelazioni. Alla dimensione pubblica e privata di uno dei più importanti “eroi tragici” e assieme “normali” del nostro tempo. Un viaggio accurato e mai banale, attraverso cui l’autore, cronista che da oltre trent’anni si occupa di inchieste sulla criminalità organizzata, ci restituisce lo straordinario spessore dell’uomo Borsellino, grazie a numerose e illuminanti testimonianze. Da quella del figlio Manfredi, oggi funzionario della Polizia di Stato, a quelle dei magistrati Giuseppe Di Lello, già componente del «pool» antimafia guidato negli anni Ottanta da Antonino Caponnetto, e Antonio Ingroia, ritenuto l’«allievo» per eccellenza di Borsellino. Inoltre, un carteggio inedito tra il giudice Borsellino e Antonia Setti Carraro (mamma di Emmanuela, giovane moglie del generale Carlo Alberto dalla Chiesa uccisa il 3 settembre 1982 a Palermo), le tappe della polemica scaturita dall’articolo di Leonardo Sciascia sui «Professionisti dell’antimafia» (gennaio 1987) e alcuni degli innumerevoli interventi di Borsellino in dibattiti e incontri con le scuole e in audizioni al Csm. Insomma un viaggio illuminante che darà conto al lettore di un’epoca recente e al contempo, drammaticamente, “madre” e “matrigna” dei nostri giorni.
Leone Zingales (Palermo, 1960), giornalista professionista, ha scritto 34 libri. Ha collaborato con le agenzie Agi-Italia, Italpress, Ansa, con il quotidiano «La Sicilia», con i settimanali «Oggi», «Avvenimenti» e «Visto», con il quotidiano spagnolo «El Mundo». È presidente del Gruppo siciliano dell’Unci-Unione nazionale dei Cronisti italiani, consigliere nazionale e componente della Giunta esecutiva nazionale dello stesso organismo. È componente della giuria del premio nazionale «Cronista dell’anno» promosso dall’Unione nazionale cronisti italiani. Cavaliere Ufficiale e Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana, è autore di due libri di poesie (illustrati con suoi disegni), acquarellista, vanta diverse esperienze in campo radio-televisivo. Da una sua idea, nel gennaio del 2005, è sorto a Palermo, in via Ciaculli, il «Giardino della memoria». Su un terreno confiscato alla mafia il Gruppo siciliano dell’Unci-Unione nazionale cronisti italiani e l’Anm-Associazione nazionale magistrati (sezione distrettuale palermitana), primo caso del genere in Europa, hanno deciso di ricordare tutte le vittime cadute per mano mafiosa con la piantumazione di alberi e targhe a ricordo degli uomini che hanno offerto la propria vita sul versante della legalità e della lotta alla mafia. Nel novembre del 2006, in occasione del Consiglio nazionale dell’Unione cronisti (svoltosi a Viareggio), ha presentato una mozione nella quale si chiedeva l’istituzione di una Giornata nazionale in memoria dei giornalisti uccisi dalla mafia e dal terrorismo. La data scelta dall’Unci è quella del 3 maggio, giornata in cui le Nazioni Unite celebrano la libertà d’informazione in tutto il mondo. La prima edizione si è svolta a Roma, nel 2008, in Campidoglio.Impegnato sul versante della lotta alla mafia e dell’educazione alla legalità, dal 1991 interviene a dibattiti e incontri presso istituti scolastici, enti locali e associazioni.Nel 2000 a San Pietro a Maida (Catanzaro) ha ricevuto un riconoscimento nell’ambito del Premio Petreius (sezione giornalismo) per la pubblicazione del libro Il sogno italiano.Nel febbraio del 2007 a Mascali (Catania) ha ricevuto il premio ‹‹Rosario Livatino›› per la legalità. Nel novembre del 2007 su «Tuttolibri» de «La Stampa», il critico Maurizio Cucchi ha spiegato ai lettori alcuni passi di due liriche scritte da Zingales. Ha partecipato amichevolmente, interpretando se stesso mentre conduce un notiziario giornalistico televisivo, al film Il ritorno di Cagliostro dei registi Daniele Ciprì e Franco Maresco.