Lo spazio, l’ignoto, la curiosità di indagarlo; l’estraneo e l’alieno, percepiti come personificazione di quanto è altro da sé; la conquista dello spazio così com’è stata o come avrebbe potuto essere in un’alternativa prospettiva ucronica.
Tre storie. Tre fili narrativi che si dipanano in molteplici direzioni dando vita a possibili e alternativi sviluppi. Le epopee spaziali sovietica e statunitense rilette attraverso una versione dei fatti del tutto «non ufficiale»; il Pioneer 10 visto da Roy, un ragazzino del futuro per il quale la missione dell’omonima sonda spaziale non è altro che un argomento di storia; Olivia, una donna che incarna una femminilità cruda e forte, sullo sfondo di una Milano post atomica.
Un’opera di fantascienza che raccoglie tre grandi autori di fantascienza e un manipolo di visionari, voci diverse e molteplici sfaccettature, nell’anniversario della prima sfida spaziale tutta al femminile, quella di Valentina Vladimirovna Tereškova, la prima astronauta donna ad aver solcato lo spazio.
Con i contributi di Giuseppe Lippi, curatore del mensile di fantascienza «Urania», e degli astronauti Umberto Guidoni e Samantha Cristoforetti, per i quali lo spazio è qualcosa di più che il sogno di un bambino.
Alfredo Castelli, creatore e sceneggiatore di fumetti, ha dato vita a varie testate storiche del panorama fumettistico italiano, a partire dalla prima fanzine italiana, «Comics Club 104», e proseguendo con «Tilt» e «Horror»; nel 1983 ha diretto assieme a Silver la rivista «Eureka». Ha creato i personaggi di Zio Boris, Otto Krunz, L’Ombra e gli Aristocratici; ha scritto sceneggiature per Topolino, Diabolik, Cucciolo, Tiramolla. Dal 1976 collabora con Bonelli Editore, per cui ha sceneggiato Mister No, Zagor, Dylan Dog, prima di creare il suo personag- gio più noto, il fantarcheologo Martin Mystère che ha festeggiato di recente i trent’anni di pubblicazioni.
Pierfrancesco Prosperi (Arezzo, 1945) è autore di romanzi e racconti di fantascienza, soggettista e sceneggiatore di fumetti. Ha pubblicato racconti sulle principali testate del settore («Urania», «Galassia», «Robot»). Tra i suoi romanzi, Autocrisi (La Tribuna, 1971), Il tunnel (Alberti, 1992), Garibaldi a Gettysburg (Editrice Nord, 1993), Incubo privato (Urania n. 1533, Mondadori 2008), Vatikan (Tabula Fati, 2012). Per Rêverie ha pubblicato HH – Hitler’s Hamptons (2012), Bersaglio Mario Monti (2012) e Armageddon 2014 (2013). Ha inoltre scritto numerose sceneggiature per Topolino, Martin Mistère, Zona X e lo sceneggiato radiofonico Spazio Vitale, trasmesso in Rai nel 1978.
Nicoletta Vallorani (San Benedetto del Tronto, 1959), traduttrice, insegnante di letteratura inglese all’Università di Milano, è autrice di racconti e romanzi di fantascienza e noir. Tiene un blog su «Il Fatto Quotidiano» e cura il festival del cinema documentario «Docucity». Vincitrice del premio Urania ’92 (Il cuore finto di DR), ha pubblicato, tra gli altri, Dreambox (Mondadori Urania, 1997), Visto dal cielo (Einaudi, 2004), Lapponi e criceti (Edizioni Ambiente, 2010), Le madri cattive (Salani, 2011).
La copertina è realizzata dal disegnatore Fabio Civitelli (Lucignano, Arezzo, 1955). Civitelli inizia la sua attività di disegnatore con «Lady Dust» (1974). Collabora poi con la Dardo, la Edifumetto e la Ediperiodici. A partire dal 1977 lavora per la Universo, realizzando tra l’altro la serie «Doctor Salomon». Dopo una breve esperienza con i personaggi della Marvel (l’Uomo Ragno e i Fantastici Quattro), disegnati per «SuperGulp!», inizia a lavorare per la Sergio Bonelli Editore. Nel 1979 è tra i disegnatori di Mister No. Passa poi, nel 1984, allo staff di Tex, di cui è a oggi uno dei disegnatori più apprezzati e incisivi.
Gli altri autori sono Andrea Andreoni, Elena Annibali, Matteo Boffadossi, Emanuele Calchetti, Michela Dell’Omarino, Spartaco Mencaroni, Adriano Muzzi, Paolo Ninzatti, Sandra Tricca.
Questo volume è stato realizzato in collaborazione con Karemaski Multi Art Lab, promotore dell’omonimo concorso «70 ore nel futuro», indetto in occasione dei 50 anni del primo volo spaziale al femminile, quello della sovietica Valentina V. Tereshkova.