Descrizione prodotto
Ricordarlo degnamente nelle sue diverse sfaccettature (quelle di scrittore, giornalista, storico, «etnografo» sui generis, esperto di eno-gastronomia ecc.) significa anche riconoscere in Brera un vero e proprio intellettuale, certamente atipico e irregolare, ma comunque significativo nel variegato panorama italiano. E degno dunque di essere studiato mettendo in campo gli strumenti critici e filologici che spettano ai ‘classici’. “Fin dagli inizi – scrivono nella prefazione Adalberto Scemma e Alberto Brambilla, curatori del volume – lo scopo di questa rivista è stato quello di costruire intorno a Brera, alla sua figura, ai suoi scritti (in gran parte ancora da raccogliere e catalogare), una serie di approfondimenti volti all’esplorazione del mondo giornalistico, e non solo; ciò nella convinzione, che Brera sia stato un vero e proprio intellettuale, in grado di confrontarsi con la cultura a lui contemporanea, a volte anticipando o prefigurando alcune fasi politiche e sociali, in altri casi evidenziando il proprio dissenso o la propria difficoltà ad entrare in sintonia con i nuovi eventi”. Insomma un volume che vuole testimoniare il senso di una mancanza, ma anche la tenace persistenza di una memoria non chiusa in se stessa, ma che continua a generare documenti e riflessioni; e magari qualche momento di anarchica allegria, come non sarebbe dispiaciuto al Gioânn.
Sono oltre 30 i contributi e le testimonianze raccolte nel secondo numero dei “Quaderni dell’Arcimatto”, tra questi il “Perché mi chiamò Bonimba”, firmato dall’indimenticato campione dell’Inter e della Nazionale Roberto Boninsegna; il contributo del giornalista di Repubblica Gianni Mura, dal titolo “Ciao nostalgia”; la bellissima intervista del giornalista di Repubblica Luigi Bolognini a Gianni Minà; il pezzo firmato dal giornalista del Corriere della Sera e opinionista di Sky Mario Sconcerti, intitolato “Un ricordo”; il suggestivo confronto tra “Il Gianni Brera del Meridione”, l’ex inviato di Tuttosport Vladimiro Caminiti, e il Gioânn, firmato dall’ex direttore dei programmi sportivi di Sky e La7 e attuale direttore della piemontese Quartarete Tv Darwin Pastorin. E ancora i contributi dei giornalisti del Corriere dello Sport Furio Zara e Anna Chiara Spigarolo; del direttore del Guerin Sportivo e consulente di “Quelli che il calcio” Matteo Marani; dell’ex vicedirettore della Gazzetta dello Sport Elio Trifari; degli scrittori Fernando Acitelli, Ferdinando Albertazzi e Francesco Parigi; del critico letterario Massimo Raffaeli; dell’ex caporedattore del Guerin Sportivo Mino Allione; del cofondatore di Cuore (assieme a Michele Serra e Piergiorgio Paterlini) ed ex direttore del Guerin Sportivo Andrea Aloi; dello scrittore Antonio Belli; del giornalista e scrittore Pilade Del Buono; del giornalista di Tuttosport e Avvenire Alberto Figliolia; della giornalista Paola Cortese; del Presidente del Panathlon Club Gianni Brera-Università di Verona Davide Caldelli; dei giornalisti radiofonici Chiara La Rotonda e Federico Vaccari; dello scrittore Andrea Maietti; del giornalista e opinionista sportivo, professionalmente “svezzato” dal grande Brera, Beppe Maseri; del professore dell’Università di Verona Gilberto Lonardi; dello storico dello sport, Sergio Giuntini; dell’ex direttore e fondatore de la Nuova Ferrara Enrico Pirondini; del caporedattore della Gazzetta di Parma Claudio Rinaldi; del professore dell’Università di Milano Luigi Sampietro; ed infine del giornalista e scrittore Antonio Voceri. E ad arricchire ulteriormente questo volume anche i contributi artistici, dedicati naturalmente a Gianni Brera, firmati da Roberto Pedrazzoli, Roberto Tirelli, Edoardo Bassoli e Francesco Prever.